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Visualizzazione dei post con l'etichetta Marcel Proust

Romanzo Classico Jean SANTEUIL - prefazione

PREFAZIONE L'OPERA dello scrittore francese Valentin Louis Georges Eugène Marcel Proust iniziò in gioventù, in quegli anni in cui pubblicò i suoi primi scritti su varie colonne e riviste della carta stampata in una Parigi modernista, e fu dal 1892 con saggi e critica letteraria . Ma è nel lasso di tempo situato tra questa sfaccettatura di saggista e quella di traduttore di due delle opere del critico d'arte inglese John Ruskin, che il romanziere Marcel Proust realizzò i suoi primi manoscritti in un'opera che iniziò a ricreare, dando ha evidenti sfumature autobiografiche. Era come avere ventiquattro anni e aver già superato quel conflitto personale di formarsi una propria identità in mezzo all'intensa mondanità parigina, che lo portò alla scoperta del proprio assedio snobistico, quando nel 1895 Proust scelse proprio il soggetto del suo vero primo romanzo: Jean Santeuil. Un romanzo che in un primo momento assomiglia forse al gener...

Jean Santeuil - Capitolo 3

SIG. SANDRÉ A dire il vero, il signor Sandré non ha dovuto sforzarsi per tornare a quelle immagini di una vita lontana, a quei momenti che, così lontani dal presente, erano per lui un regalo, allora, quando la felicità della figlia per lato del quale era seduto, la carriera del genero che gli stava di fronte, la salute del nipote appena messo a letto, un interesse che il ministro Marie, seduto dall'altra parte del suo figlia, aveva per tutti loro, quegli unici fili con cui ora giocavano i suoi figli. I riflessi, quella trama della sua vita e della sua felicità, erano del tutto assenti dalla sua vita. Allora riposavano ancora tutti nel futuro ignoto che per la nostra vita presente è come se non esistesse e al quale, quando si è realizzato, sacrifichiamo volentieri - come Monsieur Sandré sua figlia, suo genero, suo nipote, la sua vita di un tempo, i suoi amici di allora, morti tanto...

Jean Santeuil - Capitolio 2

SERA A DIEPPE Tutto il pomeriggio, quando cominciò a fare buio, si voltò più volte a guardare il cielo EGÓ IL mese di settembre. Monsieur Santeuil e Madame si prepararono a lasciare Saint-Germain [13] . Jean era molto dispiaciuto di andarsene. Fin dalle sei in rosso, varcai l'ingresso nero della foresta, ed entrai con piacere nella sala da pranzo piena della luce della lampada e del profumo della minestra servita. Ma era necessario andare a Dieppe [14] . Il riverbero del mare e della sabbia gli faceva male agli occhi. Non guardò il crepuscolo. Solo molto dopo il tramonto, quando era già notte sul mare che aveva assunto il colore grigio-azzurro di uno sgombro, così duro che le navi sembravano tagliarlo e che qua e là sembrava più un grande banco di sabbia . sabbia, poi vide all'ingresso della foresta di Arques [15] , quella sbarra rossa che proteggeva l'ingresso della foresta...