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Jean Santeuil - Capitolo 3

SIG. SANDRÉ A dire il vero, il signor Sandré non ha dovuto sforzarsi per tornare a quelle immagini di una vita lontana, a quei momenti che, così lontani dal presente, erano per lui un regalo, allora, quando la felicità della figlia per lato del quale era seduto, la carriera del genero che gli stava di fronte, la salute del nipote appena messo a letto, un interesse che il ministro Marie, seduto dall'altra parte del suo figlia, aveva per tutti loro, quegli unici fili con cui ora giocavano i suoi figli. I riflessi, quella trama della sua vita e della sua felicità, erano del tutto assenti dalla sua vita. Allora riposavano ancora tutti nel futuro ignoto che per la nostra vita presente è come se non esistesse e al quale, quando si è realizzato, sacrifichiamo volentieri - come Monsieur Sandré sua figlia, suo genero, suo nipote, la sua vita di un tempo, i suoi amici di allora, morti tanto...

Franceses Romanzo Jean Santeuil - Capitolio 1

C CAPITOLO I LE SERATE DI SAINT-GERMAIN La porticina del giardino si richiuse lentamente sul piccolo Jean che era tornato per la terza volta a salutare sua madre e che era stato piuttosto sgradito. «Lei è un po' triste, dottore», disse dolcemente la signora de Santeuil, rivolgendosi al professor Surlande per scusare il figlio. È la prima volta che non gli do la buonanotte nel suo letto e questo lo agita molto. È così impressionabile! "È quello che chiamiamo nervoso," disse il dottore, sorridendo come uno che ha appena avuto un'idea. Il suo aspetto lo indica abbastanza, comunque. Il signor Marfeu lo tratta sicuramente con l'acqua fredda. "Per mezzo di acqua fredda?" disse Mme de Santeuil con stupore. No, il signor Marfeu ha raccomandato di usare solo acqua calda. -Acqua calda? disse il signor Surlande...

Jean Santeuil - Introduzione

INTRODUZIONE ERO andato a trascorrere il mese di settembre con un amico a Kerengrimen [1] , che allora (nel 1895) non era altro che una fattoria lontana da tutti i paesi, tra i meli, ai margini della baia di Concarneau [2] . Molti inglesi e parigini vi si recavano per trascorrere la stagione propizia, proprio come se fosse un albergo. Ma il proprietario, il vecchio Buzaret, gli aveva lasciato il nome e l'aspetto di un podere, seguendo il consiglio dei pittori che, scoprendo il luogo in cui tornavano ogni anno, si fermavano a tarda stagione, lasciandogli quadri in pagamento quando potevano non. lo pagava e aveva fatto amicizia con altri clienti e si vantava, insegnandogli un certo senso del "gusto", di contribuire alla sua fortuna. Per questo, fino a quando il tempo non volgeva al brutto - si mangiava allora in una sala da pranzo ben riscaldata - si servivano...